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Le Marche


Le terre del ducato di Urbino e la Valle del Metauro


Terra di passaggio e crocicchio di civiltà, l’area geografica che si snoda attorno al Ducato d’Urbino e la valle del Metauro è  un territorio fortemente  antropizzato, ricco di antichi borghi  e di caratteristici nuclei architettonici che si inseriscono armoniosamente e in maniera lineare in un ambiente naturale di singolare bellezza. Luogo  non solo di testimonianza di un passato glorioso  ma anche di spazi luminosi dove l’uomo del tardo Medio Evo e del  Rinascimento  ha costellato le valli, i dorsali appenninici, i pendii, di castelli, dimore signorili, torri medioevali, e agglomerati rurali perfettamente incastonati nel paesaggio. Tracciare itinerari artistici in questo contesto così profondamente variopinto  non è opera  facile, ogni paese meriterebbe di essere visitato poiché spesso sono proprio i piccoli centri, quelli ancora legati ad una vita rurale, a conservare i tesori più preziosi.  E’ d’obbligo,  in ogni caso, sviluppare un percorso turistico partendo da Urbino, la gemma del rinascimento italiano. Questa magnifica città deve il suo splendore artistico e la sua fama al duca Federico di Montefeltro.

 

 

                          Urbino: Il Palazzo Ducale

 

 

Grazie all’intervento di Luciano Laurana prima e  Francesco di Giorgio Martini poi, la dimora medioevale venne ampliata ed abbellita   fino a diventare  lo splendido Palazzo Ducale. Al suo interno oggi vi è la sede della Galleria Nazionale delle Marche che ospita importanti capolavori dell’arte italiana. Tra le opere maggiori figurano la “Muta” di Raffaello,  la “Flagellazione” e la “Madonna di Senigallia” di Piero della Francesca, il  “Miracolo dell’Ostia Profanata” di Paolo Uccello. l”Ultima Cena” e la “Resurrezione” del Tiziano,  la “Città ideale” (di autore anonimo). La città è ricca di edifici di importanza storico-culturale:  la Casa Natale di Raffaello Sanzio, al cui interno  sono conservati manoscritti, dipinti e arredi.   S Bernardino dove sono sepolti il duca e suo figlio,  il Teatro Raffaello Sanzio, Piazza Raffaello, la “Rampa”, la “Piazzetta delle erbe”.  Visitando Urbino non si può non  assorbire l’atmosfera antica  che questa città ducale emana aggirandosi per il reticolo dei vicoli e  non si può non rimanere affascinati dalla straordinaria vista panoramica sulla città che si gode dalla Fortezza Albornoz. Più a valle  situata in un’ansa del fiume Metauro sorge  Fermignano  le cui origini romane,  ancor oggi visibili nel complesso del ponte  e la torre medioevale  conferiscono alla cittadina un aspetto distintivo.

 

Fermignano

 

Correva l’anno 207 avanti Cristo quando nella vicina piana di San Silvestro si combattè la storica battaglia tra le  legioni romane e le truppe cartaginesi di Asdrubale e questa resistenza civile  lasciava un segno indelebile nella storia di questa terra. Risalendo il percorso del fiume troviamo Urbania L’antica Casteldurante  fu durante il periodo rinascimentale dimora estiva dei duchi di Montefeltro e Della Rovere i quali fecero costruire  un’apposita strada  che la collegava ad Urbino

 

Urbania: Il Barco Ducale

 

Raggiunse il suo splendore artistico nel Cinquecento per la produzione di maioliche  assieme a Urbino e Pesaro. Situato nella vallata superiore del Metauro e arroccata sulla sommità di una rupe, da cui si gode una splendida vista panorama dei monti di Carpegna, del Nerone e del Catria  e delle vallate sottostanti si colloca il borgo di Peglio.

 

Peglio

 

Il cuore del borgo è caratterizzato da una rete di stradine lastricate tipicamente medioevali, mentre nel punto più alto del dirupo c’è la torre quadrangolare dove si può ammirare, al suo interno, la campana con  scritte gotiche. Spostandoci sempre più verso la sorgente del Metauro,  lungo la Nazionale incontriamo  Sant’Angelo in Vado.  dove si possono ammirare significative costruzioni storiche del trecento e del quattrocento di straordinaria bellezza. Capitale del tartufo bianco pregiato  S. Angelo offre al visitatore specialità tipiche gastronomiche, che hanno dato origine a  diverse mostre e manifestazioni nazionali. Nella cittadina si svolgono numerose attività sportive ed educative sui percorsi all’aria aperta dalla Massa Trabaria all’Alpe della Luna e a questo proposito si tengono corsi di educazione ambientale

 

S.Angelo In Vado

 

 

Di antica origine umbra Mercatello sul Metauro   aderisce alla “Provincia” di Massa Tra baria prima e alla signoria di Urbino poi durante il periodo rinascimentale in seguito al matrimonio  di Gentile Brancaleoni  con Federico di Montefeltro.  Mercatello  è  stata una delle prime comunità ad aver adottato specifiche norme per la conservazione del proprio patrimonio paesaggistico e architettonico  costituito da case coloniche e agglomerati  collocatii nelle campagne circostanti e   da  ricchezze patrimoniali  situate nel centro storico.

 

Mercatello sul Metauro

 

Nel punto in cui i torrenti  Meta e Auro si congiungono dando origine al fiume Metauro  sorge  Borgo Pace.   La zona è ricca di corsi d’acqua che  formano  ora  piccole cascate ora graziosi laghetti, la vicinanza con la Massa Trabaria  conferisce all’area  un’ulteriore attrattiva turistica. Vale la pena  fare  qualche escursione  per ammirare la straordinaria  varietà e bellezza del paesaggio.
Lungo la strada si possono ammirare le carbonaie  a testimonianza di uno stile di vita semplice, genuino non ancora tramontato,  lontano dai ritmi frenetici della vita odierna.

 

Borgo Pace

Dall’altra parte della valle del Ducato, Montecalvo in Foglia  e il suo suggestivo castello  danno il benvenuto al visitatore che si accinge ad entrare nel cuore del borgo   caratterizzato da una rete di viuzze lastricate  e dove nonostante sia ormai diroccata, la torre trecentesca mostra ancora i segni di un’ antica potenza.  Durante il periodo rinascimentale il luogo fu oggetto di contesa tra i Signori Malatesta e i Montefeltro a causa della sua posizione strategica.
Nelle vicinanze di Urbino su di un colle sorge Petriano, con il suo castello che risale all’anno Mille. L’antico borgo fu luogo frequentato  dal duca Guidobaldo e dallo stesso Raffaello  grazie alle sue acque termali.